San Pietroburgo - Guide Turistiche

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San Pietroburgo

La storia


È la seconda città della Russia per dimensioni e popolazione, con circa 5 milioni di abitanti, nonché il porto più importante del paese. Inoltre è una città federale e la si può considerare la metropoli più a nord del mondo.  Fu fondata dallo zar Pietro il Grande (1672-1725) sul delta della Neva, dove il fiume sfocia nella baia omonima, parte del golfo di Finlandia, essa fu a lungo capitale dell'Impero russo, ed è considerata attualmente come la capitale culturale russa. Sa Pietroburgo fu capitale e per volere dello zar Nicola II nel 1914 fu rinominata Pietrogrado. Mantenne questo nome fino al 26 gennaio 1924. Dal 26 gennaio 1924 al 6 settembre 1991 fu denominata Leningrado. La data di fondazione della città è il 27 maggio 1703 (16 maggio nel calendario giuliano allora in vigore), allorché Pietro il Grande fece iniziare gli scavi della fortezza dei Santi Pietro e Paolo sull'isola delle Lepri, al centro della Neva, in una zona paludosa e selvaggia, praticamente disabitata, dove il fiume sfocia nel golfo di Finlandia. Il suo nome originale di Sankt Peterburg era stato conferito in lingua nederlandese, poiché Pietro il Grande aveva vissuto e studiato sotto mentite spoglie nei Paesi Bassi per un periodo di tempo ed era divenuto un grande ammiratore della corte e dell'architettura nederlandese. Nella sua area si trovavano le fortezze svedesi di Nyen e successivamente di Nöteborg. Essa venne concepita fin dall'inizio come porto commerciale e base navale. Nello storico primo viaggio di uno zar nel mar Baltico, a bordo della fregata Standard, Pietro trovò adatta ad un'installazione militare a protezione del porto l'isola posta quindici miglia al largo della foce che presto diventerà Kronštadt. Un po' alla volta, nella mente del sovrano prese forma l'idea di una città vera e propria, costruita dal nulla, in una zona peraltro totalmente inospitale. Lo zar affidò così l'opera all'architetto ticinese Domenico Trezzini, che aveva da poco realizzato per Federico IV di Danimarca fortificazioni costiere e l'edificio della borsa, e ad architetti di scuola italiana. La manodopera necessaria arrivava da tutta la Russia. Con editti, i cosiddetti ukas, si obbligavano lavoratori specializzati, come carpentieri e muratori, a prestare servizio per sei mesi ai lavori. La manodopera non specializzata era costituita da servi della gleba. La durezza delle condizioni climatiche e di lavoro mieté migliaia di vittime. Già all'epoca di Pietro si diceva che la città fosse stata costruita sugli scheletri e che durante i lavori fossero morte centomila persone. Stime successive più realistiche parlano di 25-30.000 morti. La difficoltà a procurarsi materiali da costruzione veniva risolta con decreti particolari, che ad esempio obbligavano carri e vascelli che volevano entrare in città a portare una certa quantità di pietre e a non costruire in pietra in tutta la Russia, per obbligare i muratori disoccupati a recarvisi. Anche il suo popolamento venne ottenuto con metodi forzosi, visto che pure il rifornimento di cibo stesso era assai difficoltoso, e i nuovi cittadini vennero obbligati a costruire le proprie case secondo degli standard prefissati. La città finì per rappresentare per Pietro la fuga da tutto ciò che non sopportava della vecchia Russia e fu destinata ben presto a divenire la nuova capitale dell'Impero russo. Per la  sua posizione era una "finestra sull'Occidente", che permetteva scambi commerciali e culturali. L'obiettivo era tra l'altro quello di fare della Russia uno dei principali partner commerciali della Gran Bretagna. La città si prestava inoltre a divenire la principale base della marina di Pietro il Grande. Prima di San Pietroburgo la base per il commercio verso il resto dell'Europa era Arcangelo, sul Mar Bianco, che però rimaneva bloccata dai ghiacci per circa cinque mesi. Già nel tardo XIX secolo, la città era divenuta il centro culturale della nazione, con compositori (come I cinque grandi), artisti. Nel 1881, l'organizzazione rivoluzionaria Narodnaja volja fu responsabile dell'assassinio di Alessandro II. La Rivoluzione russa del 1905 iniziò qui e si diffuse rapidamente nelle province. Allo scoppio della prima guerra mondiale, il nome Sankt-Peterburg venne visto come troppo germanico e la città venne quindi ribattezzata Petrograd (Pietrogrado) su iniziativa dello zar Nicola II (1894-1917). Il 1917 vide l'inizio della Rivoluzione Russa. Il primo passo, in febbraio, fu la rimozione del governo zarista e l'istituzione di un sistema multi-partitico. Il nuovo governo non durò e venne seguito dalla Rivoluzione d'ottobre e dall'assunzione del potere da parte dei Bolscevichi. A seguito di questi avvenimenti entro pochi giorni esplose la guerra civile. La vicinanza della città alle armate anti-bolsceviche che minacciavano un'offensiva decisiva contro il potere bolscevico, costrinse il capo rivoluzionario Vladimir Lenin a trasferire la capitale e il governo sovietico a Mosca; il trasferimento venne completato il 5 marzo 1918. La mossa era intesa inizialmente come temporanea, ma Mosca da allora rimase la capitale. Con la morte di Lenin nel 1924, la città venne ribattezzata Leningrad in suo onore. Un ricordo di quest'epoca è anche l'Incrociatore Aurora, che diede il segnale dell'inizio della rivoluzione e che, dopo essere stato auto-affondato durante la seconda guerra mondiale, è stato riportato alla superficie, facendo ancor oggi bella mostra di sé alla fonda nella Neva. L'abolizione della servitù della gleba, promulgata da Alessandro II nel 1861, causò un massiccio afflusso di persone e la costruzione di edifici in periferia; in seguito, (nel 1918) con lo spostamento della capitale a Mosca, si verificò un'emigrazione di massa, così consistente che la popolazione di Pietrogrado nel 1920 era un terzo di quella del 1915. Durante la seconda guerra mondiale, la città venne inizialmente circondata dal lato terra e fu fatto rimanere libero solo il passaggio attraverso il lago Ladoga e poi venne assediata dall'esercito tedesco dall'8 settembre 1941 fino al 27 gennaio 1944, per un totale di 29 mesi. Una strada, la cosiddetta Strada della Vita, per i rifornimenti e l'evacuazione, che correva lungo la linea del fronte nel piccolissimo corridoio lasciato libero e sul lago, venne approntata il 18 gennaio 1943, ma era aperta agli attacchi aerei tedeschi. Si stima che qualcosa come 800.000 dei tre milioni di abitanti della città siano morti durante l'assedio: un enorme monumento è stato eretto in loro ricordo in Ploš
čad' Pobedy, piazza della Vittoria. Essa venne così premiata con il titolo di città eroina nel 1945. Il nome originale, San Pietroburgo, venne ripristinato il 6 settembre 1991, con un referendum popolare.



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