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La storia
I primi abitanti di Naxos furono probabilmente i Traci che, secondo la tradizione, governarono l’isola per duecento anni, finché dall’Asia Minore giunsero i Cari, guidati dal loro comandante Nasso, dal quale l’isola prese il nome. Nel III millennio a.C. Naxos aveva una popolazione notevole come testimoniano i vasi di marmo e di terracotta e soprattutto gli idoli marmorei dalle forme geometriche portati alla luce dagli scavi archeologici. Intorno al 700 a.C. Naxos aveva ormai consolidato la sua supremazia nelle Cicladi e, nei commerci sulle rotte mediterranee ed egee, rivaleggiava con Paros e Mileto. Secondo lo storico Erodoto, poteva schierare un esercito di 8000 uomini. In questo periodo fondò insieme a Calcide la colonia omonima in Sicilia (oggi Giardini Naxos). Intorno al sesto secolo a.C. la maggior parte delle offerte votive dei templi dell’isola di Delo provenivano da Naxos. Con il marmo abbondantissimo che veniva estratto nell’isola si realizzavano monumentali opere come l'Apollo marmoreo, di otto metri di altezza, eretto a Delo nel 600 a.C. e la serie di leoni sempre a Delo. Sull'isola si possono vedere enormi statue incompiute tra cui i due Kouroi, uno ritrovato a Melanes (5 metri risalente al sesto secolo a.C.) e l’altro ad Apollonas (11 metri risalente al sesto secolo a.C.). La divinità adorata a Naxos era Dioniso, il dio del vino e dell’allegria. Dioniso rimane legato a Naxos, alla sua mitologia e alla sua inspiegabile fertilità. Fu proprio a Naxos, secondo la leggenda, che Teseo dopo aver ucciso il Minotauro, decise di stabilirsi con Arianna. Esistono diverse varanti del mito: secondo una leggenda Teseo la fece addormentare per poi abbandonarla sull'isola e sembra che l’espressione "piantare in asso" (in origine piantare in Nasso) derivi proprio da questo episodio mitico. In un'altra versione, tuttavia, si racconta che Arianna, al risveglio, vide con dolore la nave di Teseo allontanarsi. In quel momento giunse su un carro tirato da pantere, il dio Dioniso che, dopo aver visto la donna così disperata, la sposò. Dal 400 a.C. al 1100 d.C. si susseguirono sull’isola diverse dominazioni: Ateniesi, Macedoni, Tolomei d’Egitto, Romani e Bizantini e tra gli abitanti vi furono Ebrei, Greci e Latini. Nel 1204, quando Costantinopoli portava avanti una politica favoreole alla Serenissima, Naxos fu occupata dal veneziano Marco Sanudo, che divenne Duca di Naxos e diede all’isola una organizzazione feudale.L’isola venne divisa in 56 province assegnate a funzionari veneziani. Il potere del ducato durò per tre secoli, fino al 1564, quando Naxos viene conquistata dai turchi, anche se i veneziani continuarono a governarla perché i turchi, per paura dei pirati, non vi si stabilirono.Un governatore turco, il Voevoda, che aveva il governo dell’isola insieme ad una commissione di Cristiani eletti, responsabili anche della raccolta delle tasse dovute agli Ottomani. Il controllo veneziano sulle Cicladi si protrasse fino al 1714. Dal 1770 al 1774 Naxos si trovò sotto l’occupazione russa. Nella rivoluzione del 1821, gli abitanti dell’isola erano ostili all’idea di una loro partecipazione, influenzati in questo da uno spirito anti greco dei Latini, i loro dominatori precedenti. Arrivarono persino a cacciare i rappresentanti greci dell’isola nel 1824. Nel 1831 gli abitanti erano dalla parte dell’opposizione, con il greco Capodistria. Nel 1925 il dittatore Paggalos e dopo il 1936 il dittatore Metaxas deportarono sull’isola i loro avversari politici. Nel maggio del 1941, durante la seconda guerra mondiale, l’isola fu occupata dagli Italiani e infine liberata nell’ ottobre del 1944. Ora Naxos è un comune ed appartiene al "nomos" (distretto amministrativo) delle Cicladi.
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