La storia
Con una popolazione di circa 20 milioni di abitanti (considerando anche i quartieri asiatici) Istanbul è il centro municipale più popoloso d'Europa. Situata nel nord-ovest della Turchia, Istanbul è l'unica metropoli al mondo appartenente a due continenti: è divisa dal Bosforo, lo stretto che unisce il Mar Nero al Mare di Marmara e segna, assieme allo stretto dei Dardanelli, il confine meridionale tra Europa e Asia. Nel corso della sua storia, la città è stata la capitale dell'Impero romano (330-395), dell’Impero bizantino (395-1204 e 1261-1453), dell'Impero latino (1204-1261) e dell'Impero ottomano (1453-1922) ed è stata, fino alla conquista ottomana nel 1453, un grande centro della cristianità e un crocevia di culture. Con la proclamazione della Repubblica di Turchia, il 29 ottobre 1923, Istanbul fu considerata troppo vulnerabile, per la sua posizione geografica, e la capitale fu trasferita ad Ankara. Il "Corno d'Oro" (in turco 'Halic') è il nome del porto naturale nella parte europea, all'imbocco del Bosforo, su cui si affaccia il centro storico. Fondata dai coloni greci di Megara, nel 667 a.C., venne chiamata originariamente Byzántion dal nome del loro re Byzas. Quando la città divenne capitale dell'Impero romano, l'11 maggio del 330, assunse il nome di Costantinopoli, in onore dell’imperatore Costantino I, il quale la ribattezzò Nova Roma, denominazione che non entrò mai nell'uso comune, sebbene ancora oggi la denominazione ufficiale secondo la Chiesa ortodossa sia "Costantinopoli Nuova Roma". La forma "Costantinopoli" è attestata sotto l'imperatore Teodosio II (408-450). È rimasto il nome ufficiale principale della città per tutto il periodo bizantino, e il nome più comune utilizzato in Occidente fino al XX secolo, fino all'avvento della Repubblica di Turchia. Il nome Istanbul deriverebbe da una circostanza curiosa: quando i turchi alla conquista dell'Anatolia chiedevano ai greci dove fosse "la città" ricevevano come risposta, senza capirne il significato, Isten polis, cioè "quella è la città", che finì per diventare il nome di Costantinopoli. Il nome İstanbul, che le venne dato ufficialmente solo attorno al 1930, potrebbe derivare dalla frase greca medievale "εἰς τήν Πόλιν" (da leggersi con la pronuncia "istinoppure da quella in dialetto ionico "istamˈbolin", che significa "verso la Città" o "nella Città". In questo modo i Greci si riferivano alla "Città delle Città", come Costantinopoli era conosciuta durante in epoca bizantina. La città fu chiamata, nel corso dei secoli, con svariati altri nomi: Polis o "La città" (per eccellenza, come già Roma), Rūmiyya al-Kubrā ("la maggior Roma" in arabo), Qustantiniyya ("Costantinopoli" in arabo), e in turco İslambol ("Centro dell'Islam"). La variante "Costantinopoli" era ancora usata quando si scriveva il nome della città in caratteri latini. Nel 1928, l'alfabeto turco adottò al posto della scrittura araba i caratteri latini. Dopo di che, la Turchia cominciò a spingere gli altri paesi a utilizzare nomi turchi per le città, invece delle traslitterazioni per la scrittura latina che erano state in uso in epoca ottomana. Lettere e pacchi inviati a "Costantinopoli" invece di "Istanbul" non furono più recapitati dalle poste turche, il che contribuì all'adozione definitiva del nuovo nome. Grazie alla posizione di controllo sul Bosforo, Bisanzio si sviluppò in breve tempo tanto da diventare oggetto di contesa durante le guerre del Peloponneso. Dopo essersi schierata con Pescennio Nigro contro il vittorioso Settimio Severo, la città fu distrutta e nel 196 entrò a far parte dell'Impero romano. Quando Costantino la rifondò come "Nova Roma", fece erigere un imponente palazzo imperiale, un Foro, un ippodromo, il quale fu testimone nel corso dei secoli di sommosse e assemblee popolari, e un numero impressionante di palazzi e chiese; Teodosio II eresse nuove mura che quasi ne raddoppiarono la superficie. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la posizione strategica di Costantinopoli ne fece un importantissimo centro commerciale, culturale e politico che controllò per lungo tempo il commercio lungo la via della seta e fra il Mediterraneo e la Russia. A Costantinopoli nacque ciò che è considerato il fondamento del diritto romano, il Corpus iuris civilis, voluto da Giustiniano I tra il 528 e il 565. Durante il Medioevo la basilica costantiniana di Hagia Sophia (Divina Sapienza) divenne il centro della cristianità greco-ortodossa. Dotata di un notevole impianto di fortificazioni, la città rimase inespugnata fino al 1204, quando venne saccheggiata dagli eserciti della quarta crociata che instaurarono per poco più di mezzo secolo "l'impero latino". Per Costantinopoli fu l'inizio del suo declino, che culminò il 29 maggio 1453 quando venne espugnata dal Sultano Maometto II, detto il Conquistatore, che ne fece la capitale dell'Impero ottomano. Sotto i sultani Costantinopoli ritrovò un nuovo periodo di splendore, diventando sede del califfato nel 1517, ma mantenendo la sede del Patriarcato greco-ortodosso (nonostante la forzata conversione della Basilica di Santa Sofia in moschea) e il carattere cosmopolita dei secoli precedenti. Sino all'inizio del XVII secolo vennero costruite le grandi moschee imperiali: quella del conquistatore, di Selim I, di Beyazit, di Moschea di Solimano, di Ahmet (Sultanahmet) e la moschea nuova. Queste erano parte di complessi (kulliye) comprendenti ospedali, cucine per i poveri (imaret) e scuole coraniche (madrase). Parallelamente, la città venne dotata di strutture per il commercio, come il Gran Bazaar e il Bazar Egiziano, e tornò a essere il crocevia dei traffici fra Europa e Asia. Quando, nel 1923, la capitale venne spostata ad Ankara, Istanbul in un primo tempo fu trascurata in favore della nuova capitale, ma attraversò un periodo di grande trasformazione negli anni '50 e '60. Furono costruite nuove strade e impiantate industrie; nel centro storico, moderne pavimentazioni stradali rimpiazzarono l'acciottolato e parte dei quartieri vecchi venne demolita. Dagli anni settanta, la popolazione subì una rapida crescita in seguito alla massiccia immigrazione dall'Anatolia. Nuovi quartieri (molto spesso abusivi, i cosiddetti "geceköndu") e zone industriali sorsero alla periferia della città e molti dei villaggi furono incorporati nell'area metropolitana. La parte moderna di Istanbul si trova a nord del Corno d'Oro, sulla sponda europea del Bosforo, con il Palazzo di Dolmabahçe al centro e i grattacieli del quartiere finanziario Levent. Collegano l'Europa con l'Asia, sullo stretto del Bosforo tre ponti sospesi, il tunnel ferroviario sottomarino Marmaray che connette le linee ferroviarie e metropolitane di Istanbul e l'Eurasia tunnel, dove scorre traffico automobilistico, inaugurato nel 2016. Il governo del presidente Erdoğan ha portato avanti una serie di grandi opere le quali, se da una parte costituiscono un potente stimolo per l'economia, dall'altra stanno alterando irreparabilmente l'immagine della città, sfregiata al tempo stesso da una speculazione edilizia ormai senza freni.
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