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La storia
Firenze sorge nella piana del fiume Arno, tra le colline che hanno reso famoso il paesaggio toscano, costituito da ville, conventi, pievi e piccoli e suggestivi borghi disseminati nella tipica vegetazione di ulivi e cipressi. Il centro storico di Firenze è stato dichiarato nel 1982 patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per la bellezza delle architetture medievali e rinascimentali e per il gran numero di opere d'arte conservate nei palazzi, nelle piazze e nei musei, in primo luogo quello degli Uffizi. Firenze ebbe il suo periodo di massimo splendore tra il XIV e il XVI secolo, quando erano al potere i Medici, la dinastia che promosse lo sviluppo artistico, culturale e scientifico della città, facendone la "culla del Rinascimento". Nella Firenze medicea operarono, infatti, i più grandi artisti del tempo e, grazie alle loro opere, oggi il capoluogo toscano è meta ogni anno di milioni di turisti. Le origini della città risalgono all’epoca etrusca. In epoca romana il centro abitato fu chiamato "Florentia", cioè "destinata a fiorire", nome dovuto forse al fatto che il villaggio fu fondato a primavera, durante i Ludi Florales, in onore della dea Flora o, secondo altre ipotesi, all'abbondanza di gigli nella zona. Alla fine del Medioevo Firenze si affermò come uno dei più importanti centri dal punto di vista culturale della penisola. A partire dal secolo XI la città acquistò sempre maggiore autonomia e si costituì in Comune libero nel 1115. Nel XII secolo il Comune iniziò un periodo di pace e di prosperità economica dovuta allo sviluppo dell’artigianato, dei commerci e alla nascita delle banche. Dal 1182 commercianti e artigiani cominciarono a organizzarsi in associazioni corporative che estesero le loro attività oltre i confini della regione. Alla fine del secolo Firenze era diventata un centro economico internazionale, con operatori nelle fiere principali dell'Occidente. Ben presto però cominciarono a delinearsi i primi contrasti interni. Ai tempi di Dante la città era divisa in due fazioni: i Ghibellini, favorevoli alla causa imperiale, e i Guelfi, parteggianti per il Papa. Malgrado le lotte intestine, riuscì a vincere nella lotta contro Arezzo, Pistoia, Siena e Volterra allargando così il proprio territorio. Nel 1348 la peste colpì la città, come racconta il Boccaccio nel Decamerone. Alla fine del secolo scoppiarono lotte civili tra il popolo grasso, la ricca borghesia, e il popolo minuto. La rivolta dei Ciompi (lavoratori della lana) del 1372 portò ad un ribaltamento del governo e all’ascesa del popolo minuto al potere. Nel XV secolo, con Cosimo, cominciò l'ascesa politica della famiglia de' Medici che culminò con il nipote Lorenzo, detto il Magnifico, il quale fino alla sua morte (1492) svolse un’intensa opera di mediazione tra i vari Stati italiani sempre in lotta tra loro e garantì alla Penisola un periodo di prosperità economica. Il Cinquecento vide prima Firenze trasformarsi in Repubblica, e poi nel 1537 il ritorno dei Medici. Nel 1569 la Toscana divenne un granducato con Cosimo I de’ Medici per passare poi nelle mani dei Lorena. Dopo una breve parentesi napoleonica (1799-
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