Creta: Il viaggio - Guide Turistiche

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Creta: Il viaggio


La storia

La civiltà minoica

Per la sua posizione geografica  sita nel Mediterraneo, a sud-est del Peloponneso, tra mar Egeo e mar Libico, tra oriente e occidente, Creta è stata da sempre terra di conquista e ha raggiunto l'indipendenza soltanto alla fine dell'Ottocento. Il nome dell'isola deriva dalla presenza di grandi quantità di argilla  che i cretesi  lavoravano per realizzare costruzioni,  utensili e vasi.A Creta, tra il 3000 e il 1450 a.C. si sviluppò la civiltà minoica, dalle oscure origini, non certo indoeuropee, dal livello sociale, artistico e architettonico incomparabilmente superiore all'area circostante. Essa fiorì grazie alla fortunata posizione geografica dell'isola, che ne faceva un nodo essenziale nei traffici marittimi del Mediterraneo orientale. Principali fonti della sua ricchezza furono la metallurgia, l'oreficeria, l'artigianato tessile e della ceramica. Il predominio economico sfociò in un incontrastato controllo del Mar Egeo. Tra il 2500 e il 1400 a.C sorsero sull'isola grandi palazzi (civiltà palaziale) come quello di Festo, sulla costa meridionale, e di Cnosso, sulla costa settentrionale. Grazie agli scavi di Evans, a Cnosso  oggi è possibile vedere come era il palazzo 3500 anni fa, con il suo labirinto di stanze e la sala del trono: una sedia dipinta con un'alta spalliera costituisce il più antico trono d'Europa. Il palazzo possedeva anche grandi magazzini, alcuni per il tesoro e altri contenevano giare colme di olio di oliva e di grano. Il periodo tra il 1700 e il 1450 a. C., detto dei «secondi palazzi», segnò l’acme della civiltà minoica,  che si espanse in tutto l’Egeo e nel Mediterraneo orientale. Ma, intorno al 1450 a.C., i palazzi subirono una nuova distruzione dovuta a fenomeni naturali (forse l'eruzione del vulcano della vicina Santorini) o, secondo alcuni,  all’invasione da parte  di gruppi di greci micenei. Creta perdette il suo ruolo egemone nell’Egeo in favore dei centri micenei continentali. I minoici erano  votati più all'arte che alla guerra e la mancanza di cultura militare contribuì al declino della civiltà. Le invasioni doriche del XII sec. a.C. segnarono la fine della sua potenza.

La conquista romana e l'invasione araba

Nel 73 a. C., i Romani occuparono l'isola dopo tre anni di resistenza, stabilendo con gli abitanti una pacifica convivenza che favorì lo sviluppo dei commerci fino all'occupazione  bizantina. La dominazione di Bisanzio, dal quarto secolo alla metà del settimo, ha lasciato tracce nei mosaici delle  basiliche cretesi e in metà delle chiese greche. Creta era una prospera provincia bizantina, quando, nel nono secolo, gli arabi invasero l'isola, distruggendone i centri principali. Ma la posizione strategica dell'isola spinse  l'impero bizantino alla riconquista, nel 961: Creta, liberata dagli  arabi, divenne una colonia di Costantinopoli.

La dominazione veneziana e quella turca

Nel 1211, sette anni dopo la caduta di Costantinopoli,  i veneziani  occuparono Creta nel 1211, scatenando proteste e rivolte ma realizzando poi una coesistenza pacifica con i cretesi. Le due culture si arricchirono reciprocamente: tra il 16° ed il 17° secolo, Creta visse una rinascita. I monasteri si trasformarono in centri artistici e culturali in cui confluivano le icone religiose e i manoscritti dell'oriente ortodosso e dell'occidente latino. I veneziani fortificarono i grandi centri e le coste, ma non riuscirono ad evitare l'invasione ottomana, nel 1669.  Gli oltre 200 anni dell'occupazione turca furono segnati  da violenze e repressione, tasse e schiavitù, fino al 1866, quando i cretesi iniziarono la lotta per l'indipendenza. Gli scontri proseguirono  fino al 1898, quando le quattro Grandi Potenze (Francia, Inghilterra, Russia e Italia) imposero ai turchi il ritiro delle truppe dall'isola: Creta diventò così  uno stato autonomo, e nel1913 entrò a far parte della Grecia.


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