La storia
Bologna, capoluogo dell’Emilia-Romagna, è, con i suoi quasi 400.000 abitanti, il settimo comune italiano per popolazione. Un popolare appellativo la definisce: "La turrita, la dotta e la grassa", con un chiaro riferimento alle torri medievali del centro, alla celebre e antica Università e alla rinomata cucina locale. Ma Bologna è anche una città in grado di richiamare un numero sempre maggiore di visitatori oltre che una città a misura d’uomo. Come sede universitaria ospita numerosissimi studenti italiani e stranieri che tutto l’anno animano la vita culturale e sociale. Tutto questo rende quindi Bologna una città giovane, dalla vivace vita notturna. Altra caratteristica fondamentale sono le torri e i lunghi portici del centro storico meglio conservato e più esteso d’Italia.
Il territorio bolognese fu abitato fin dal IX secolo a.C. e, a partire dall’epoca etrusca, la città era un importante centro di scambi. Bologna nel corso della sua storia ha avuto diversi nomi: Velzna/Felsina con gli Etruschi, Bona con i Celti e Bononia con i Romani. Il medioevo coincise con l’epoca di massimo splendore; in questo periodo infatti Bologna divenne per importanza la quinta città d’Europa ed ebbe un’impressionante crescita culturale ed economica dovuta soprattutto alla nascita della prima università del mondo risalente alla fine dell’anno mille (1088). Nel periodo rinascimentale passò prima nelle mani della famiglia Bentivoglio e poi in quelle del governo papale. Risale all’inizio del XVI secolo (1507) il passaggio allo Stato Pontificio, che duro fino al 1796, vale a dire fino all’arrivo di Napoleone e delle truppe francesi. Dopo il Congresso di Vienna del 1815 Bologna ritornò a far parte dello Stato Pontificio. Per un breve periodo vi si stabilirono gli austriaci. Fu poi annessa, con il plebiscito del 11-12 marzo 1860, al Regno d’Italia. La seconda guerra mondiale ebbe sulla città effetti devastanti: al termine del conflitto gran parte del patrimonio edilizio era stato distrutto o gravemente danneggiato. La ricostruzione, iniziata a partire dal 1960 introdusse soluzioni architettoniche innovative. Bologna ha infine avuto un ruolo importante nel periodo della resistenza; dal dopoguerra questo luogo è stato sempre baluardo e fiore all’occhiello delle amministrazioni di sinistra. Oggi la città è un importante centro culturale ed artistico, anche se va detto che questo ruolo fatica talvolta ad esserle riconosciuto. Ciò deriva dal fatto che a Bologna manca un "capolavoro" di rinomanza mondiale in grado di attirare in massa i visitatori: tuttavia è impossibile mettere in discussione il suo valore artistico e monumentale dato da un insieme omogeneo di monumenti (chiese, torri medievali, palazzi d’epoca) e opere d’arte frutto di una storia architettonica e artistica di prim’ordine. Mentre in altre grandi città italiane le opere architettoniche sono più importanti del disegno della città, a Bologna i avviene il contrario. La città è caratterizzata inoltre dagli straordinari portici. Potendoli collocare su di un unico percorso tali strutture raggiungerebbero la lunghezza di 40 chilometri. È proprio attraverso i portici che il turista scopre la città e i suoi monumenti. Bologna rappresenta anche un importante centro d’affari e congressi, dotato d’infrastrutture e servizi all’avanguardia come il Palazzo della Cultura e dei Congressi. È infine sede di prestigiose istituzioni economiche, culturali e politiche e di uno dei più avanzati quartieri fieristici d’Europa. Nel 2000 è stata "capitale europea della cultura" e dal 2006 è "città della musica" UNESCO.
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