La storia
Pur conservando la sua forte identità catalana, Barcellona è una metropoli europea, proiettata nel futuro, che accoglie senza chiusure chi la sceglie come dimora, tanto da essere diventata una delle città più multietniche d’Europa. In continuo movimento, come il mare che la bagna, Barcellona, città culturalmente vivace e avviata verso una rapida crescita economica, concilia perfettamente antico e moderno, tradizione e avanguardie. Con i suoi oltre 1.602.000 abitanti, il capoluogo della Catalogna è la seconda città della Spagna dopo Madrid e si contende con la capitale il primato di più importante centro economico e culturale del Paese. La città catalana attira turisti da tutto il mondo grazie alle sue numerose attrattive: le opere dell’architetto Gaudì, il suggestivo quartiere gotico, la rinnovata zona portuale, le numerose gallerie d’arte, i musei, le Ramblas, la vivacità della vita notturna. Tutto questo fa di Barcellona la meta preferita di tutto il territorio iberico e una tra le città più visitate in Europa, soprattutto dai giovani che la prediligono per la vasta offerta di divertimenti tra una miriade di ristoranti, bar de copas e discoteche la notte, ma che vi cercano anche nuove esperienze lavorative e di vita all’estero. La vitalità di Barcellona affonda le radici anche nel suo passato, nella sua continua ricerca di autonomia e libertà di espressione, nel suo essere da sempre luogo di incontro tra culture. Fondata dai Cartaginesi intorno al 230 a.C. presumibilmente con il nome Barkeno, divenne poi colonia romana con il nome di Favencia Julia Augusta Paterna Barcino. Nei secoli successivi fu conquistata dapprima dai Visigoti, poi dai Mori, sino ad arrivare ai Franchi di Carlo Magno, con la proclamazione di Barcellona a capitale della "Marca Hispanica". Proprio nel periodo in cui i francesi di Carlo Magno scacciarono gli arabi (801 d.C.) si fa ufficialmente iniziare la storia dell’attuale città. La Catalogna (Catalunya in lingua locale), infatti, comprende le contee della storica Marca Hispanica. Testimonianza dell’influenza francese è la lingua, il catalano che è la più vicina alla langue d’oc, l’antica lingua del sud della Francia. Con l’unione di Catalogna e Aragona, attraverso il matrimonio dei rispettivi discendenti delle due dinastie, iniziò un periodo di grande prosperità per tutta la zona. Nel XV secolo con le nozze tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia che sancirono la nascita di una Spagna unita, composta da Castiglia, Catalogna e Aragona, Barcellona andò perdendo gradualmente la sua importanza economica e mercantile, anche a causa dell’affermazione degli scali commerciali d’oltreoceano. Cominciò a diffondersi in questo periodo un forte sentimento indipendentista destinato a crescere nei secoli. L’ostilità dei catalani alla dominazione castigliana culminò nella Guerra di Successione (1702-1713) e nel 1714 Barcellona cadde sotto un pesante assedio. La conseguenza fu che Filippo V, oltre a mettere fuori legge la lingua catalana, costruì una fortezza, la Ciutadella, per tenere sotto controllo i sudditi infedeli. Solo dopo il 1778 alla Catalogna fu concesso di commerciare con l’America e con ciò iniziò una ripresa della regione, tanto che la prima Rivoluzione industriale spagnola, basata sul cotone, iniziò proprio da Barcellona. Nel IXX secolo, fu grazie all’interesse del Romanticismo che la cultura e la lingua catalana non scomparvero. Durante il Rinascimento scrittori e poeti si batterono affinché divenisse nuovamente popolare la lingua della loro gente e contemporaneamente sorse un fervente movimento nazionalista appoggiato da membri di tutti i partiti. All’inizio del nuovo secolo Barcellona registrò una vera e propria esplosione demografica dovuta soprattutto ai numerosissimi operai che si recarono in città in cerca di lavoro. Nel 1931, quando si stava formando la Seconda Repubblica Spagnola, i nazionalisti catalani proclamarono una repubblica all’interno di una ‘Federazione Iberica’ e costituirono la "Generalitat de Catalunya". Ben presto, con la guerra civile, la Spagna fu costretta ad affrontare un periodo drammatico. Durante i giochi Olimpici del 1936 numerosi atleti arrivati a Barcellona decisero di restare ed entrare a far parte delle Brigate Repubblicane Internazionali, diventate celebri anche grazie a scrittori come Ernest Hemingway e George Orwell. Quando nel 1936 il Fronte Popolare vinse le elezioni, la Catalogna ottenne finalmente l'autonomia che però durò poco perché la roccaforte dei repubblicani venne conquistata dall’esercito franchista (1939), causando l’abbandono della città da parte di migliaia di catalani che preferirono lasciare il paese piuttosto che sottomettersi al "Generalissimo". Con la dittatura franchista iniziò un periodo di oppressione per Barcellona e la Catalogna: vennero bandite la lingua catalana e la danza caratteristica chiamata Sardana e si cercò di contrastare i movimenti indipendentisti trasferendo immigrati dall’Andalusia. Alla morte di Franco, nel 1975, salì al trono Juan Carlos di Borbone che inaugurò un nuovo corso democratico per la Spagna. Venne riconosciuta l’autonomia della regione e istituita la Generalitat, il parlamento locale. Il catalano, il basco e il galiziano divennero le lingue ufficiali della Spagna insegnate nelle scuole. Nel 1979, con un referendum popolare, i catalani ottennero lo statuto di regione autonoma. Negli ultimi decenni Barcellona ha avuto un rapido sviluppo industriale. Le Olimpiadi del 1992 sono state il punto di svolta poiché la città si è preparata ad accoglierle potenziando le infrastrutture, la metropolitana, le aree portuali, la rete ferroviaria, l’aeroporto, dando uno straordinario impulso anche al turismo. Nel 2004 Barcellona è stata anche la prima città ad aver ospitato il Forum Universal de las Culturas, e per dare una degna sede a tale evento si è potenziata una nuova area urbana di circa 30 ettari lungo il litorale balneare tra il porto olimpico e Sant Adrià de Besos. Il nuovo sito comprende un centro congressi, una piazza centrale, parchi, auditorium e l’edificio Forum disegnato da un famoso studio di architettura all’avanguardia.
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