Amsterdam - Guide Turistiche

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Amsterdam

La storia


Per la sua fama di città libera, tollerante e cosmopolita, dagli anni Sessanta Amsterdam è una delle capitali  del divertimento e un centro di diffusione delle nuove tendenze giovanili: dagli hippies, gli amanti del pop e della contro cultura.  Per le strade di Amsterdam si avverte  un clima vivace e dinamico, in cui tutte le diversità  vengono rispettate e accolte con semplicità, basti pensare ai tanti punti di ritrovo per gay, alle feste annuali dell’Amsterdam Pride e del Leather Pride. L'apertura degli olandesi si nota anche nelle scelte  politiche, come dimostra l’atteggiamento nei confronti della droga e della prostituzione. È proprio questa realtà così speciale ad attirare tanti turisti nella città dei Paesi Bassi, assieme ovviamente alla bellezza del luogo, caratterizzato dai canali che si intrecciano,  dagli edifici monumentali in stile classicista olandese e dalle opere d'arte conservate nei suoi musei,  tra cui i dipinti di  Rembrandt e di Van Gogh.  La Venezia del nord,  come viene chiamata Amsterdam per via dei suoi canali, possiede un fascino tutto suo, da scoprire passeggiando lungo le vie cittadine, allegre e animate a tutte le ore,  che si accendono di mille luci durante la notte. Ad attirare i  visitatori in Olanda sono anche le tradizioni del Paese: dai caratteristici mulini a vento, ai quali è dedicata una festa  l’11 maggio, ai fiori, come quelli  esposti al Mercato dei fiori che si trova sul canale Singel, ai diamanti e pietre preziose, di cui Amsterdam ne è la capitale storica del commercio  già dal Cinquecento, alla birra, eccellenza nazionale così come il formaggio, ai coffee-shop, sino  ai tradizionali prodotti dell’artigianato come gli zoccoli di legno e le ceramiche di Delft. Alla fin del XII secolo Amsterdam era un piccolo borgo mercantile  nei pressi del fiume Amstel, più precisamente nelle vicinanze di una diga naturale del fiume, la Dam. Nel XIII secolo Amstel sul Dam  prese il nome di Amsterdam. Oggi, al posto dell’antica diga, c'è  la piazza maggiore della città, Piazza Dam. All’inizio del XIII secolo Gwijde van Henegouwen, vescovo di Utrecht, le conferì la dignità di città: da allora l'area urbana si estese dal centro intorno alla diga, vennero costruiti dei bastioni e scavati dei canali. L’economia cittadina si  basava sulla produzione di birra e sulla pesca delle aringhe ma, quando la città entrò a far parte  dell’Impero di Borgogna, il porto ebbe un ruolo sempre più rilevante negli scambi con i paesi baltici, tanto che Amsterdam entrò a far parte della potente Lega Anseatica. La città  partecipò alla guerra di resistenza delle Sette province del Nord, la Guerra degli Ottant’anni (1568-1648), aderendo alla Riforma protestante del 1578. In quel periodo, con i suoi 30.000 abitanti, era la più popolata dell’Olanda che già da allora era uno dei paesi più tolleranti in Europa, e molti  mercanti trasferirono qui la loro attività dalla ricca Anversa.   Anche molti ebrei scacciati dal Portogallo e dalla Spagna e, dopo la revoca dell’Editto di Nantes, le ricche famiglie protestanti francesi si rifugiarono ad Amsterdam. Si formò così una borghesia imprenditoriale, da allora sempre in primo piano nelle vicende della città, con le attività mercantile, manifatturiera, alimentata dai prodotti che affluivano dalle colonie asiatiche e americane, e l’industria cantieristica. L’annessione, nel 1580, del Portogallo alla Spagna spinse gli olandesi a cercare una propria via per le Indie orientali: fu fondata la Compagnia Olandese delle Indie Orientali, la VOC (in olandese, Vereenigde Oost-Indische Compagnie) di cui oltre il 50% del capitale era posseduto dalla città di Amsterdam, non solo vennero coinvolti i mercanti ma anche i cittadini. All’inizio del XVII secolo furono fondate la borsa e la banca, che riuscirono a fronteggiare anche il periodo di decadenza della città iniziato nella seconda metà del XVIII secolo. Non inferiore a quello economico fu lo sviluppo culturale che culminò, nella metà del XVII secolo, con la pittura di Rembrandt, l’attività filosofica di Cartesio e la produzione poetica di Bredero, Vondel e Hooft. L’insieme di tutti questi fattori favorevoli, cultura, ricchezza, tolleranza, fecero sì che Amsterdam si estese sia in dimensioni che in popolazione, venne costruito l’anello dei canali, nuove architetture sorsero in città, tra cui chiese e il nuovo municipio, tanto che nel Settecento Amsterdam contava  200.000 abitanti. A causa della guerra in cui la nazione venne coinvolta nel 1672, il porto di Amsterdam non fu più sicuro per le navi della Compagnia delle Indie, ma ciò non fermò l’economia della città che avviò  un processo di trasformazione della sua economia da mercantile a finanziaria, tanto da divenire ben presto il centro bancario dei monarchi europei nel finanziamento delle spese di guerra. Un rallentamento dell’economia avvenne quando Napoleone, eleggendola capitale del Regno d’Olanda nel 1806, la costrinse a sopportare le spese del blocco continentale anti-francese. Con il Congresso di Vienna la città divenne capitale ufficiale del regno dei Paesi Bassi, ma le funzioni governative furono trasferite all’Aia. Nel corso del XIX secolo, tuttavia,  con la costruzione di nuovi canali, ritrovò la sua antica prosperità registrando nuovamente una crescita demografica. Durante la seconda guerra mondiale la popolazione di Amsterdam venne duramente colpita, soprattutto la cospicua parte ebrea che subì deportazioni  e persecuzioni. Superato il momento difficile del dopoguerra Amsterdam ha intrapreso un nuovo corso per quanto riguarda l’economia, la cultura e il turismo, questi ultimi spinti soprattutto dal fatto che molti dei suoi antichi edifici sono oggi dei monumenti storici e i suoi canali, parte del Grachtengordel, sono stati dichiarati dall' UNESCO  Patrimonio dell’Umanità.



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